I Cantori di Carpino

I Cantori di Carpino

I cantori della tradizione Pugliese

I Cantori di Carpino.
I Cantori di Carpino

La prima aggregazione dei Cantori di Carpino si ebbe nel lontano 1924 con Andrea Sacco, Gaetano Basanisi, Rocco di Mauro, Antonio di Cosimo e Angela Gentile, a quali, con il tempo si aggiunsero Antonio Piccininno Antonio Maccarone.

Nel pieno boom economico degli anni Cinquanta del secolo scorso avviene una svolta importante negli studi sulle tradizioni musicali. Il Gargano, e l’Italia in generale, viene interessato per la prima volta da tali studi nel 1954 quando lo statunitense Alan Lomax e l’etnomusicologo calabrese Diego Carpitella realizzarono una ricerca sistematica sulle tradizioni popolari commissionata dalla Columbia World Library and Primitive Music, che li porterà a registrare circa 3000 documenti.

Lomax e Carpitella, nel loro “tour” alla ricerca delle radici della musica popolare, scoprirono il “filone” più puro e prezioso a Carpino, piccolo paese dell’entroterra garganico. Il ricco repertorio di sonetti fu portato dinanzi al grande pubblico da Roberto Leydi che, nel 1966, preparò con Carpitella per il Teatro Lirico di Milano uno spettacolo sulla musica tradizionale italiana dal titolo “Sentite buona gente”.

Leydi, come i numerosi ricercatori che si recarono a Carpino, registrò nel 1966 il repertorio dei Cantori e pubblicò in un disco due brani tra cui Garoffl d’ammore, oggi nota a tutti come la Tarantella del Gargano.

Da allora i Cantori sono divenuti una fonte inesauribile per gli interpreti di musica popolare. E’ merito delle puntuali ricerche di Salvatore Villani e degli appassionati cultori di musica popolare come Rocco Draicchio che, nel 1996, hanno fondato ed animato l’associazione culturale “Carpino Folk festival”, se oggi la tradizione musicale del piccolo centro è stata collocata nel suo contesto originale: lo spazio umano, culturale e musicale del promontorio del Gargano.

Oggi i Cantori sono diventati un vero e proprio mito per i cultori di musica etnica. Scomparsi Andrea Sacco e Antonio Maccarone, per lungo tempo è stato Antonio Piccininno (morto il 9 dicembre 2016 a 100 anni) il riconosciuto guardiano della tradizione.

Dopo la morte di Piccininno, i Cantori di Carpino oggi sono composti da: Nicola Gentile (tamorra e voce), Rocco Di Lorenzo (chitarra battente e voce), Gennaro Di Lella (chitarra acustica), Rosa Menonna (castagnole) e Antonio Rignanese (chitarra battente).

La Tarantella di Carpino si divide in tre stili musicali: la Montanara (Monte Sant’Angelo, suonata in toni minori), la Rodianella (Rodi Garganico, suonata in tonalità maggiori) la Viestasana (Vieste, suonata in modo misto). A queste forme principali se ne accostano due derivate, la Manfrinë e la Rurëjaèllë che, sulla chitarra, corrispondono alla Viestasana e alla Rodianella in quinta posizione. I cantori e i suonatori di Carpino per distinguere le loro melodie utilizzavano il nome dei paesi limitrofi e non perché fossero di loro appartenenza ma per differenziare una forma di accompagnamento dall’altra. Questo tipo di musiche venivano adoperate soprattutto come serenate e sopravvivono anche alcune struggenti ninne nanne.

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