“Traghettatore“
Canto d’Osteria
A Torrazza Coste Pavia, si è svolto al “Circolo Culturale Pocapaglia” un convegno di canto di canto popolare delle Quattro Province, erano presenti i Pifferi e la fisarmonica Stefano Faravelli e Matteo burrone, Le Voci di Confine, la Squadra di Trallalero delle Quattro Province.
I canti popolari come questo cantato dalle Voci di confine è l’espressione esplicita di come il canto popolare si è diffuso nelle quattro province delle quali la Val Borbera ne è parte.
Per Quattro Province si intende una porzione dell’Appennino ligure compresa nelle province italiane di:
Alessandria, in Piemonte (comprende val Curone, val Grue, valle Ossona, val Borbera, valle Spinti, val Sisola, media valle Scrivia e val Lemme) Genova, in Liguria (comprende alta valle Scrivia, val Trebbia, val d’Aveto e val Fontanabuona)
Pavia, in Lombardia (comprende valle Staffora, val Tidone e val Trebbia) Piacenza, in Emilia-Romagna (comprende val Trebbia, val Boreca, val d’Aveto, val Nure, val Tidone e val Luretta).
Il toponimo Quattro Province ha origini recenti e si rintraccia in alcuni studi etnologici e musicali effettuati a partire dagli anni settanta del Novecento in poi. Tale denominazione fu coniata e impiegata per identificare un territorio, quale quello convergente nei quattro suddetti distretti amministrativi, accomunato dalle medesime tradizioni musicali, in particolare strumenti eballi. A partire dagli anni 2000 il nome è stato esteso a concetti storici e geografici atti a rimarcare una precisa e identità culturale dell’area in oggetto. Tuttavia, in passato le popolazioni del luogo non hanno mai attribuito un nome particolare o univoco alla zona.
Storicamente zona di transito per commercianti, eserciti, pellegrini e viaggiatori, vi passavano antiche percorrenze come la via Postumia (tracciata da Aulo Postumio Albino nel 148 a.C.) che collegava Genova ad Aquileia, la via Francigena, (che durante il Medioevo portava i pellegrini dalla Francia a Roma e da qui a Gerusalemme), la via degli Abati (che partiva daBobbio) e la via del sale attraverso la quale transitava, verso la pianura padana, il sale proveniente dalla Liguria.
Nei tempi andati l’area era molto più ampia:[senza fonte] si estendeva fino alla pianura padana a nord e al mare a sud, lambendo la provincia di Parma ad est. I cambiamenti socio-economici hanno totalmente cambiato i modi di vita tradizionali. L’inurbamento e il conseguente spopolamento delle campagne, la difficoltà di mantenere in vita usanze non più indispensabili alla vita sociale dei piccoli nuclei, l’innegabile fascino del nuovo che va a soppiantare un vecchio che portava con sé ricordi e richiami ad una vita povera e difficile, ne hanno notevolmente ridotto la superficie.