Aritzo (Sardegna) – Sagra delle castagne

Aritzo (Sardegna) – Sagra delle castagne

Documentario a cura di Davide Mocci

Aritzo (Sardegna) – “Dove il passato è presente” – Sagra delle castagne: un appuntamento che si rinnova da cinquant’anni per gli amanti della montagna sarda, uno dei più interessanti che tutti gli anni, alla fine di ottobre (nel 2022 i giorni 29 e 30), raduna decine di migliaia di persone che arrivano da tutta la Sardegna, dal continente e alcuni anche dall’estero nel piccolo paese di Aritzo, uno dei paesetti simbolo della Sardegna. Se state cercando un luogo per rilassarvi, immergervi nella natura e godere di panorami mozzafiato, Aritzo è la destinazione perfetta. Situata nel cuore verde della Sardegna, Aritzo è una città di circa 1.500 abitanti che si trova a un’altitudine di 800 metri sul livello del mare. La città è famosa per i suoi paesaggi naturali, le sue tradizioni e la sua cucina locale. Nel video di Davide Mocci, alcuni momenti significativi ripresi nelle sagre dell’ultimo decennio.

Aritzo: dove il passato è presente!

Un documentario di Davide Mocci – Incastonato sui monti del Gennargentu, nel territorio delle Barbagie, incontriamo il grazioso paese di Aritzo, un’antico centro abitato ricco di storia e cultura che, immerso nella natura qui nel cuore della Sardegna, accoglie coloro che transitano su queste montagne. Le case, molte delle quali costruite con le pietre di scisto, si affacciano le une sulle altre e formano stretti vicoli percorribili solamente a piedi. Tra le viuzze si trova la Bovida, un’antica prigione spagnola del 1600, inquietante ma ricca di fascino. Al centro del paese, lungo la strada principale, si erge imponente la Chiesa parrocchiale del XII secolo, ricca di pregiate opere d’arte, e il Castello Arangino in stile medioevale.

Tra le vie del paese diverse case molto antiche raccontano il lontano passato, tra queste la Casa padronale De Villa, che ospita il Museo della Cassapanca aritzese, creata con il legno di castagno finemente intarsiato dagli artigiani locali. Un altro museo, nei locali della vecchia casa civica, custodisce le opere del pittore aritzese Antonio Mura. Nel Parco comunale “Pastissu”, nell’immediata periferia dell’abitato, si può visitare il Museo Etnografico ricchissimo di reperti provenienti dalla vita agropastorale e artigianale degli aritzesi. All’interno del paese, dal clima fresco d’estate e gradevole nelle altre stagioni, è possibile fare sosta in una delle numerose fontane, sorgenti di freschissime acque, e rifocillarsi nei punti di ristoro caratteristici, gustando le pietanze tipiche della Sardegna montana a base di carni pregiate, formaggi, salumi locali e gli immancabili dolci tipici, e soggiornare scegliendo tra le varie strutture ricettive.

Conoscere Aritzo significa scoprire la Sardegna più autentica dove la vita scorre lenta e non di rado gli abitanti divengono ultracentenari. La comunità aritzese, generosa, creativa e laboriosa, ha vissuto fino al secolo scorso una delle più belle pagine della storia economica dell’isola. Nelle montagne intorno al paese per centinaia d’anni, i niargios aritzesi, gli uomini della neve, raccoglievano il prezioso ghiaccio in capienti neviere e lo trasportavano in tutta l’isola. Oggi quell’antica usanza, unica in Sardegna, rivive nella Sagra della Carapigna, una giornata dedicata al sorbetto della montagna. I boschi intorno al paese, bellissimi da esplorare, sono ricchi soprattutto di castagni secolari, di noceti e noccioli. Per apprezzare pienamente il territorio aritzese è necessario raggiungere Funtana Cugnada e le antiche neviere che si affacciano sul Gennargentu, oppure il tacco di Texile, monumento naturale riconosciuto dall’UNESCO, che svetta di fronte al paese.

Nella stagione autunnale ha luogo la Sagra delle Castagne, una manifestazione che attira in questo luogo decine di migliaia di persone che per alcuni giorni inondano il paese e il suo territorio per apprezzare le bellezze naturalistiche, culturali e gastronomiche che hanno reso famoso questo luogo. In queste occasioni non è insolito essere allietati dai canti tradizionali del Coro Bachis Sulis. I suoni e i silenzi, i profumi della natura ancora incontaminata e del buon cibo, ma anche la bontà e il calore della sua gente, sono assolutamente da scoprire e da vivere in questo angolo di Sardegna lontano dal mare. Video e info: Davide Mocci DOC – YouTube.

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