La costruzione di un Friscaletto
Musica popolare siciliana
Il friscaletto è un particolare strumento musicale che, come fa intuire la denominazione dialettale, veniva usato soprattutto in Sicilia. Si tratta di un flauto diritto che può essere realizzato in diversi materiali, tra i quali in canna di bambù, molto usata perché di facile reperibilità e soprattutto gratuita.
Il friscaletto è simile a una zampogna, ma ha una struttura più semplice e un suono più acuto. La zampogna ha una pelle di pecora tesa sulla parte superiore del corpo, che viene fatta vibrare, mentre il friscaletto ha solo il becco di canna, che viene soffiato direttamente.
E’ utilizzato per eseguire musica folkloristica tradizionale. È uno strumento molto apprezzato e viene suonato in occasioni speciali, come feste e matrimoni. La costruzione del friscaletto è un’arte antica, che richiede abilità e pazienza. Il corpo del friscaletto viene realizzato con un pezzo di legno, che viene tagliato in due parti, una più grande e una più piccola. La parte più grande serve per il corpo, mentre la parte più piccola per il becco. E’ un processo lungo e complesso, che richiede competenze specifiche e una buona conoscenza dei materiali e delle tecniche utilizzate. Tuttavia, il risultato finale è uno strumento musicale unico e affascinante.
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Per costruirne uno ci basterà prendere una canna di bambù, tagliarla, levigarla e farla essiccare verticalmente. La scelta della canna e della sua lunghezza va fatta in base ai suoni che vorremo ottenere, ad esempio partendo da una canna-standard di circa venti cm, se vogliamo alzare la tonalità ci basterà accorciarla un po’.
La prima operazione che va fatta è la realizzazione dell’imboccatura a becco e della finestrella, il cui scopo è di infrangere il fiato immesso. Le dimensioni di detta finestrella devono essere proporzionali al diametro della canna, ed ottenibili in base ad una semplice formula. La larghezza si ricaverà dividendo il diametro esterno della canna (in genere intorno a 2 cm) per il numero fisso 2,50, mentre la lunghezza si otterrà moltiplicando la larghezza ottenuta per il numero fisso 1,20. Altro elemento fondamentale per la realizzazione del friscaletto è il tappo, posto sulla parte terminale di questo tubo, generalmente ricavato dal legno di pioppo o di fico, previa idonea stagionatura, molto resistenti all’usura ed alle intemperie.
Infine l’ultima operazione consiste nel creare i fori. Prima però bisogna pulire, aiutandoci con morsa e carta abrasiva, l’interno della canna, in modo da eliminare eventuali intralci. Per realizzare i fori possiamo usare un semplice coltellino da tasca o, in alternativa, un piccolo trapano. I fori devono essere ben equidistanti tra loro, in linea col becco e di numero già stabilito per convenzione: sette anteriori e due posteriori. Durante la fase dell’intaglio dei fori, all’inizio fatto in modo molto cauto, dovremo fare uso di un accordatore elettronico, allo scopo di fornire corrette intonazioni allo strumento. Allargheremo il foro in base alla nota desiderata ed all’accordatura richiesta.
Tindaro Cucinotta, “U Friscalittaru“
Per dirla in due parole: Il friscaletto è un piccolo flauto tradizionale siciliano, a volte chiamato anche “flauto siciliano” o “friscalettu”. È uno strumento a fiato dolce, fatto di canna, con sei o sette fori per le dita e due fori posteriori. Il friscaletto è stato tradizionalmente usato per accompagnare canti e balli popolari siciliani, come la tarantella. Il friscaletto è ancora usato oggi in occasioni tradizionali e culturali, e alcuni musicisti lo utilizzano anche in contesti contemporanei per la sua versatilità e la sua capacità di creare un’atmosfera suggestiva.